Covid-19: novità sulle origini del virus e conseguenze per la campagna vaccinale.
Arriva l’estate ed il Covid-19 sembra allontanarsi dalla nostra quotidianità. Ecco che due scienziati irrompono sulla scena e mostrano la prova schiacciante, che dimostra la vera origine del coronavirus. Cosa cambia per noi e la campagna vaccinale in corso?
Prima di buttarti a mare, sarebbe meglio che leggessi le righe successive: potresti aver tralasciato qualcosa.
Seguici, dai.
Indice
- Il coronavirus è nato in laboratorio?
- Ci vacciniamo tutti?
- Perché adesso si fanno gli open day per vaccinare gli adolescenti?
- Il Virus Endemico
- Che immunità?
- Va bene sempre?
- E se ci vacciniamo solo noi?
- Quale vaccino
- Un cocktail di vaccini per te
Il coronavirus è nato in laboratorio?
Secondo una ricerca, condotta dall’oncologo Dalgleish e dal virologo Sorensen e pubblicata da Quaterly Review of Biophisics Discovery, il Covid-19 è senza alcun dubbio stato creato in laboratorio.
I due scienziati hanno dapprima analizzato tutte le ricerche condotte all’Istituto di Virologia di Wuhan, nell’arco temporale che va dal 2002 al 2019, ed hanno in seguito analizzato il coronavirus, nelle sue parti principali.
Se hai letto l’articolo sui nuovi vaccini (https://www.farmacistadigagliato.it/covid-19/le-varianti-del-covid-19-e-i-nuovi-vaccini/) saprai certamente che il virus si serve di una chiave (Spike) per aprire la porta di ingresso delle cellule umane. Questa chiave deve avere un tassello positivo (aminoacido), il quale può agire sulla cellula grazie alla sua positività. In natura, si trovano virus che hanno una chiave con due tasselli positivi, al massimo. È estremamente raro, infatti, trovare un virus che possegga una chiave con tre tasselli positivi.
I due scienziati hanno dimostrato che la chiave del Covid-19 possiede 4 tasselli positivi, a dimostrazione della sua natura artificiale.
Nell’articolo, Dalgleish e Sorensen affermano che nell’Istituto di Wuhan siano stati eseguiti esperimenti di guadagno di funzione, cioè mutazioni sul genoma del coronavirus, per aumentare la positività della chiave e quindi la sua capacità infettante.
Si tratta, è bene chiarirlo, di esperimenti vietati in larga parte del mondo.
Le Istituzioni sanitarie e governative mondiali stanno discutendo proprio sulla possibilità di estendere il divieto a tutti i paesi. Nel frattempo, l’origine del virus quali conseguenze comporta per la campagna vaccinale, in corso?
Vogliamo fare chiarezza? Non ti resta che leggere le righe successive.
Ci vacciniamo tutti?
Fino a qualche mese addietro, ti è stato ripetuto che il vaccino è un farmaco e che la sua somministrazione è strettamente legata alla stima costi-benefici. Traducendo: il rischio di un effetto collaterale del vaccino è inferiore rispetto al beneficio di non finire in terapia intensiva, o peggio sottoterra. Qual era la fascia su cui era stata fatta questa stima? Gli over 60, appunto! La campagna vaccinale doveva partire da questi.
Perché adesso si fanno gli open day per vaccinare gli adolescenti?
Sappiamo che la stima, citata prima, sconsiglierebbe la pratica vaccinatoria e che gli adolescenti si ammalano con sintomi lievi, secondo i dati nazionali.
E allora? Perché coinvolgerli nella campagna vaccinale?
Circa un mese addietro, si è aggiunta una nuova considerazione: l’endemicità e questa sarebbe collegabile alla scoperta sulle origini del virus.
Il Virus Endemico
I virologi affermano che il coronavirus presenta anomalie, giustificabili proprio con la sua natura artificiale. Basti pensare che il Covid-19, a dispetto dei suoi colleghi, sopporta i raggi UV, prodotti dal sole. Hai mai visto qualcuno ammalarsi di influenza, durante l’estate? Dunque, l’ipotesi più accreditata è che il virus sarà endemico, vivrà con noi. Dunque, occorreva cambiare strategia nella campagna vaccinale.
Per contrastare e indebolire un virus endemico occorre che circoli in una popolazione capace di contrastarlo con gli anticorpi. Saltellando da un corpo all’altro dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) indebolirsi sempre di più, fino a diventare simile ad un virus influenzale.
Ma i tuoi anticorpi sapranno aiutare in tal senso? Saranno capaci di renderti immune? E che tipo di immunità raggiungeremo?
Che immunità?
Gli anticorpi prodotti dal vaccino inoculato durano circa 8 mesi. Che senso ha, dunque, parlare di immunità?
L’immunità individuale durerà al massimo 8 mesi, poi dovrà essere rinnovata.
Le scadenze temporali suggeriscono che l’immunità di gregge, intesa come la popolazione che in un preciso momento è vaccinata, si potrà raggiungere a settembre, ma durerà poco se non inizieremo a breve una nuova campagna vaccinale e ricominceremo a vaccinarci.
Qualcuno ha parlato di immunità di comunità, proprio per restringere il gregge, ma la capacità di movimento del virus ci ha insegnato che le barriere non esistono e i piccoli accorgimenti contabili hanno poco senso. Anche perché chi fa queste considerazioni dimentica la capacità del virus di mutare.
Va bene sempre?
Il vaccino e gli anticorpi prodotti serviranno a non finire in terapia intensiva. Punto. Potrai ammalarti, comunque. Potrai infettare, sempre. Potresti non essere immune ad una mutazione, di moda in quel momento.
L’immunità di gregge servirà anche a ridurre le mutazioni. Concetto semplice e banale, se vuoi: un virus indebolito sarà meno capace di mutare, non ne avrà le forze.
Ecco perché sarà importante vaccinare l’intero pianeta. Finora, in Africa la popolazione vaccinata è pari alla popolazione italiana vaccinata. Potremmo anche girarci dall’altra parte se non fosse che il virus ama viaggiare. La conclusione non è nostra, ma è stata pubblicata alla fine dell’ultimo forum dei virologi asiatici. Siamo sicuri che anche tu ci arriveresti.
E se ci vacciniamo solo noi?
Vogliamo provare? Rispondi: da dove provengono la maggior parte delle varianti attuali? Brasile, Sudafrica, India. Cioè dalle parti del mondo popolate e mal curate. No, non tralasciamo l’Inghilterra. Quella mutazione nasce dai ritardi con cui l’Amministrazione inglese ha tardato ad affrontare la pandemia. Ricordi? “Gli anziani possono essere lasciati morire“. Ora, hanno cambiato idea!
Dobbiamo vaccinarci tutti, in fretta e bene, oppure le nuove varianti arriveranno prima della nostra nuova campagna vaccinale.
Tu, però, non sai quale vaccino vorresti? Sempre nell’articolo citato parlavamo dei vaccini. A che punto siamo. La loro storia si è arricchita di nuove informazioni cliniche.
Quale vaccino?
Non ti crucciare, le difficoltà dell’EMA sono state evidenti e mal mascherate. Sarebbe stato meglio chiarire che la campagna di vaccinazione sarebbe partita con i pochi dati a disposizione, senza necessariamente trovare un colpevole. Eravamo in emergenza.
Ora la storia dei nostri vaccini è lunga.
Su AZ saprai certamente tutto. Finalmente, anche l’Inghilterra si è decisa a consegnare i dati, visto che la sua campagna di vaccinazione si basava in larga percentuale su AZ. Secondo questi, la stima è di un caso di trombosi ogni 75000 somministrazioni, ben al di sotto dei centomila palesati dall’EMA.
Su Pfizer cominciamo a raccogliere dati su possibili effetti collaterali a livello cardiologico tra gli adolescenti.
Dirlo non deve essere un atto di terrore. Nulla ci deve spaventare, ma tutto si deve monitorare.
Anzi, queste stesse considerazioni spingono coloro che stanno testando il mix di vaccini. Si perché proprio la natura artificiale del coronavirus spingerebbe a tentare strade nuove.
Un Cocktail di vaccini per te
Da circa due mesi, in Canada è partita una sperimentazione sul mix di vaccini. Perché si procede in tal direzione? La carenza di vaccini e l’idea di due dosi basse di vaccini diverse ( e quindi un plausibile minor effetto collaterale) hanno spinto i ricercatori a muoversi in questa direzione. Non sappiamo ancora se funziona davvero, ma se tieni a mente le tante varianti che presto conosceremo puoi immaginare che vaccini diversi potrebbero dare una copertura maggiore. Sara cosi?
Lo vedremo e noi saremo qui a darti il punto ogni volta! Scrivimi cosa ne pensi. Non sai come fare?
Scrivi a info@farmacistadigagliato.it oppure manda un messaggio su Fb o Instagram.
*Le informazioni non costituiscono un parere professionale e non intendono sostituire la ricerca di un consulto individuale con un medico o altri professionisti sanitari qualificati. Il lettore non deve tralasciare o ritardare la ricerca di un parere medico a seguito delle informazioni reperite su questo sito.
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