Farmacista Di Gagliato

Gli alimenti mimetici e la Tiroidite di Hashimoto

Tempo di lettura: 4 minuti

La tiroidite di Hashimoto, fino a qualche anno addietro, colpiva per lo più donne tra i 40 e i 65 anni di età, ma ora si riscontra frequentemente anche tra i giovani di vario sesso. Perché? Una ricerca ha individuato un legame tra alimenti mimetici e la tiroidite.

Nelle prossime righe faremo un breve riassunto della tiroidite e imparerai ad individuare gli alimenti responsabili del mimetismo e gli alimenti con azione protettiva.

Seguimi, dai.

Indice

  • La tiroide
  • Tiroidite di Hashimoto
  • Sintomi e segni
  • elementi mimetici
  • alimenti mimetici
  • e i cibi che aiutano
  • conclusione

La tiroide

La tiroide produce ormoni (T3 e T4) che partecipano alla funzione di diversi organi, tra cui la respirazione, il metabolismo, il battito cardiaco, la temperatura corporea, la forza muscolare, lo sviluppo del sistema nervoso centrale, il ciclo mestruale, i livelli di colesterolo e la crescita corporea. Spazia, in pratica, nell’intero organismo e una sua alterazione ha ripercussioni evidenti su molte attività del corpo.  

Il medico giapponese Hashimoto si soffermò in particolare su una patologia infiammatoria della tiroide. Vediamo quale, in dettaglio.

Tiroidite di Hashimoto

Hashimoto scoprì che in certe circostanze la tiroide risultava infiammata. Quali sono queste cause?

La Tiroidite si sviluppa per via di una anomala reazione immunitaria del nostro organismo, che produce anticorpi (anticorpi perossidasi tiroidea e anticorpi anti-tireoglobulina) utili a stravolgere la tiroide, impedendone così la funzione.

Ad essere precisi dovremmo parlare di ipotiroidismo permanente, su base infiammatoria autoimmunitaria. Hashimoto non sapeva che poteva esserci un collegamento fra gli alimenti mimetici e la tiroidite, semplicemente perché non conosceva il mimetismo. Si concentrò, però, su tutti i sintomi e i segni che potevano aiutare nella diagnosi. Hai letto, infatti, che i sintomi possono essere diversi e tanti. Proprio questa varietà rende a volte difficile la diagnosi. Facciamo un breve elenco.

Sintomi e segni

Ecco alcuni sintomi: stanchezza, affaticamento, pallore, deficit di concentrazione, intolleranza al freddo, sensazione di pienezza del collo, aumento di peso o difficoltà a perdere peso, stitichezza, dolori muscolari o articolari, capelli secchi e sottili, bradicardia, edema intorno agli occhi, depressione, ansia, aumento dei livelli di colesterolo, mestruazioni irregolari e/o abbondanti, difficoltà di concepimento (nelle donne), fragilità ungueale, diminuzione della sudorazione, formicolio alle mani, raucedine, ritenzione idrica, perdita di memoria, noduli tiroidei.

Si, hai capito! Come hai letto, in pratica, potresti avere ogni cosa, ma non disperare perché grazie alla ricerca scientifica possiamo finalmente aggiungere qualche dettaglio prezioso in merito a questa reazione autoimmunitaria. Scopriamo cosa hanno scoperto gli scienziati: il mimetismo e gli alimenti che possono scatenare la tiroidite di Hashimoto.

Mimetismo

Conosci l’azione del sistema immunitario? Ogni volta che incontra un elemento pericoloso lo registra, lo memorizza e poi parte con la produzione di  anticorpi. MI riferisco a virus, batteri e quant’altro. Fin qui è semplice.

Cosa accade, in più, nel mimetismo?

La ricerca scientifica ha scoperto che esistono degli alimenti, capaci di scatenare la reazione immunitaria,  e che, inoltre, hanno una parte simile ad elementi della tiroide. Quando li assumi, cosa succede? Che il sistema immunitario inizi prima ad attaccare questi alimenti e poi possa confondersi ed attaccare la parte della tiroide, simile strutturalmente a questi.

Si parla in questo caso di mimetismo molecolare e tale azione è alla base della risposta autoimmunitaria che colpisce la tiroide e produce l’infiammazione. Quali sono dunque questi alimenti che possono confondere il sistema immunitario? Prima identifichiamo gli elementi costitutivi del mimetismo.

Elementi mimetici

Sono tre, in particolare, i responsabili sui quali vorrei la tua attenzione: glutine, caseina e zucchero. Cominciamo dal primo.

Il glutine

Tale sostanza da tempo è sotto accusa perché può scatenare una reazione autoimmunitaria. Oggi sappiamo, però, che ha una sezione simile a quella del tessuto tiroideo. Capisci, adesso?

Il sistema immunitario attacca il glutine e di rimando impara a colpire pure la tiroide. Non solo.

Il glutine è responsabile pure del cosiddetto leaky gut syndrome, cioè della sindrome della permeabilità intestinale. Ne hai sentito parlare nell’articolo della disbiosi. Se l’intestino non filtra bene può fare entrare in circolo elementi, anche nocivi, che vanno ad alimentare la reazione immunitaria generale. Quindi reazione che si assomma ad altra reazione!

È vero, negli ultimi anni la popolazione mostra una maggiore sensibilità al glutine e questa viene correlata alla diffusione della patologia anche tra i giovani. Il motivo potrebbe essere l’estrema raffinazione della farina, rispetto a quella usata anni addietro, e quindi in percentuale più carica di glutine. Non va, tuttavia, condannata tout court, perché come sempre è l’uso massiccio, la quantità consumata a destare problemi. Chi assume 50 gr di pasta a pranzo difficilmente avrà davvero problemi.

La caseina

Mostra una azione analoga. È dovuto ad una reazione crociata, come a dire che il mimetismo che colpisce il glutine può riversarsi anche sulla caseina.

Zucchero

In questo caso,  i meccanismi coinvolti sono diversi. Andiamo in progressione. Lo zucchero riduce il numero di batteri buoni presenti nell’intestino. Se hai letto l’articolo sulla Disbiosi, saprai che la flora intestinale contribuisce al corretto funzionamento del Sistema Immunitario. Ridurre la flora significa alterare le difese immunitarie. A questo, occorre aggiungere che gli zuccheri sono direttamente responsabili di una azione nei confronti del sistema immunitario. Si chiama azione induttiva. In pratica, gli zuccheri stimolano il sistema immunitario perché sia più reattivo, anche in caso autoimmunitario. Assumendo zuccheri, tu rendi più reattivo il sistema immunitario e, alterando la flora, ne impedisci la giusta modulazione: peggio di così!

Alimenti mimetici

Facciamo alcuni esempi di alimenti che possono contribuire al mimetismo. Possiamo includere ovviamente pasta e pane, per via della fonte di glutine che rappresentano. Ugualmente il latte e i latticini, per via della caseina, e i dolci ricchi di zucchero. Ad essi, però, dobbiamo affiancare alimenti che indirettamente possono interferire perché ricchi di lectine, che alterano la mucosa intestinale e peggiorano la permeabilità intestinale. Ci riferiamo alle melanzane, ai pomodori, ai peperoni e alle patate. E per non farci mancare nulla inseriamo gli alimenti che possono disturbare la tiroide, perché rallentano l’assorbimento di iodio, e ci riferiamo al broccolo, al cavolo rosso, verdi e bianco, e al cavolfiore. In ultimo, ma non meno importante, la soia che contiene gli isoflavoni, responsabili di una interferenza sulla funzione della tiroide, in generale.

E i cibi che aiutano

Se è vero che la tiroide spesso si infiamma e pur possibile che possa ripararsi da sola. Per aiutarla in questo prezioso lavoro devi fornirle dapprima tutti i micronutrienti necessari per la produzione degli ormoni tiroidei. Devi portare a tavola, per intenderci, le vitamine del gruppo B, la vitamina D, la vitamina A, lo zinco ed il selenio.

Ad essi, devi aggiungere i grassi che mostrano una forte azione antinfiammatoria, sto parlando degli Omega 3. E su questi a breve ci sarà una sorpresa che ti aspetta!

Conclusione

Non ci stancheremo mai di ripeterlo: la varietà alimentare preserva da ogni possibile rischio. Gli alimenti mimetici non sono e non saranno mai di per sé pericolosi. Solo un uso massiccio e monotono del glutine, come dei formaggi e dei dolci, può determinare lo sviluppo del mimetismo.

La storia del glutine ne è un esempio lampante. Dapprima si usava in estreme quantità. Oggi, si suggerisce l’uso di farine meno raffinate, perché si vuol ridurre il rischio di indice glicemico, e magari si è portati a preparare dosi di 120 gr di pasta integrale. Non ha molto senso.

Anche l’uso intenso di pseudocereali può essere controindicato. Ci riferiamo a Quinoa, Grano saraceno, Amaranto e Chia. Una selezione così estrema può portare ad una riduzione della varietà della popolazione della flora intestinale, determinando la disbiosi e il rischio che esploda comunque il mimetismo.

Mangia tutto. Mangia ogni tanto anche le schifezze e non abbondare mai.

*Le informazioni non costituiscono un parere professionale e non intendono sostituire la ricerca di un consulto individuale con un medico o altri professionisti sanitari qualificati. Il lettore non deve tralasciare o ritardare la ricerca di un parere medico a seguito delle informazioni reperite su questo sito.