Farmacista Di Gagliato

I cani curano le malattie

Tempo di lettura: 4 minuti

I nostri animali possono curare i malati? La risposta è sì! I Cani curano le malattie e possono essere più utili di un farmaco. A svelarlo sono stati gli esperti delle terapie pet, riunitisi per l’attuale simposio in Tailandia.

Quali sono le malattie nelle quali si sono rivelati utili? 

Sono diverse ed importanti. Soffri di Insonnia, Alzheimer, Diabete, Epilessia o patologie cardiache? Allora, ti conviene leggere il post e potresti scoprire di avere una ottima cura che scodinzola tra le gambe!

Senza dimenticare che un cane è prezioso anche per il benessere mentale!

Seguici, dai.

Indice

Cani co-terapeuti nell’Alzheimer
• Cani che fiutano l’Epilessia
• Cani che misurano la glicemia
• Cani che salvano il cuore
• Cani contro l’Insonnia
• Conclusione

I Cani co-terapeuti nell’Alzheimer

La malattia di Alzheimer è tra le cause più comuni di demenza nell’uomo. L’incidenza in Italia è talmente alta che nel 2020 sono stati superati i cinquecentomila casi diagnosticati.

Sappiamo che i pazienti vivono una estrema solitudine. Il malato di Alzheimer vive la difficoltà di interagire con gli altri perché ha bisogno di ridurre ogni circostanza, ogni scambio, ogni incontro a momenti semplici.

I parenti e gli amici dovrebbero immaginare di avere a che fare con un bambino di pochi mesi, di conseguenza, dovrebbero rallentare il proprio tempo, usare parole semplici, gesti lenti e avere molta pazienza. Non è facile!

Dove l’uomo spesso non arriva potrebbe venire in aiuto il cane. 

A dimostrarlo, una ricerca condotta dall’Università di Parma (Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie, di Medicina e Chirurgia, di Medicina comportamentale) utilizzando i cosiddetti cani co-terapeuti e accoppiandoli a 30 pazienti.

Il risultato? I cani hanno saputo esprimersi in modo estremamente efficace. I pazienti sono stati stimolati ed hanno ripreso a gestire diversi momenti della quotidianità. 

Seppur con mille difficoltà, i malati hanno dichiarato che la vita era diventata più semplice perché qualcuno comprendeva subito i loro bisogni

Non solo! 

E questo sa dell’incredibile: hanno migliorato la capacità di conservare memoria della quotidianità. Non c’è altro da aggiungere. I cani curano la malattia dell’Alzheimer e potrebbero affiancare gli altri farmaci.

Cani che fiutano l’Epilessia

L’Epilessia è una patologia che colpisce circa l’1% della popolazione. Tra le tante scoperte, una ha attirato l’attenzione di un gruppo di ricercatori statunitensi: l’odore del corpo muta nell’imminenza di un attacco. 

Facile, dunque, chiedersi cosa accadrebbe se un cane fosse addestrato a fiutare quell’odore.

Potrebbe segnalare in anticipo l’attacco, magari! 

Per confutare questa ipotesi, sono stati addestrati cinque cani provenienti dal Medical Mutts e affidati a pazienti in cura per l’Epilessia.

La ricerca è andata oltre le aspettative. I cani, in effetti, sono stati capaci di fiutare l’imminente attacco. Fin qui, una bella notizia. Quel che i ricercatori non si aspettavano, però, è stato il tipo di condotta dei cani. Avvertendo l’odore, i cani cominciavano a scodinzolare, a leccare e a correre tra le gambe dei malati, e poi li spingevano verso luoghi riparati, come se avvertissero l’esigenza di mettere in sicurezza il malato, nell’imminenza dell’attacco. Cosa dire? I cani pensavano al benessere e all’”essere”!

Un farmaco non fa la stessa cosa, mentre i cani curano la malattia e pensano pure al resto.

Cani che misurano la glicemia

Il Diabete è una brutta bestia. Si rischia con l’iperglicemia, ma anche con l’ipoglicemia. Un paziente, che ha un calo di zuccheri, potrebbe svenire, farsi male, perdere coscienza.

Sappiamo che i pazienti diabetici hanno una molecola spia nell’alito, che aumenta in concentrazione durante una crisi ipoglicemica. Si tratta dell’isoprene.

I ricercatori dell’Università di Cambridge hanno addestrato 10 cani, aiutandoli a riconoscere l’isoprene e a segnalarlo quando il suo odore aumenta.

Come nel caso dell’Epilessia, i cani sono stati addestrati secondo il principio dell’apprendimento associativo. Vengono ricompensati, cioè, se hanno comportamenti allarmanti appena il livello di zucchero del sangue si abbassa molto.

Anche in questo caso, le reazioni di alcuni cani sono stati superiori alle attese. Tutti i cani hanno scalpitato, saltato e mugolato

Tre di essi, però, hanno fatto altro: prima hanno recuperato il kit di emergenza per l’ipoglicemia e poi hanno segnalato al paziente l’imminente attacco di ipoglicemia.

Si potrebbe aggiungere che i cani curano le malattie e fanno pure da operatori di pronto soccorso.

I cani che salvano il cuore

In Svezia l’hanno fatta grossa, nel vero senso dei numeri. Hanno analizzato la vita di tre milioni di persone per 12 anni, registrando tutte le malattie sopravvenute.

Il risultato? È da far riflettere! I possessori di un cane hanno avuto un rischio di morte inferiore del 33%, rispetto agli altri. In particolare, dell’11% in meno per le malattie cardiovascolari.

Dai dati cosa è emerso? Che chi si prendeva cura di un cane era più propenso a migliorare il proprio benessere… per non lasciare solo il cane! Quando si dice “l’affetto reciproco”.

Cani contro l’Insonnia

Alcuni adorano riposare col cane in camera da letto. Ne vale davvero la pena? Sembrerebbe proprio di sì, ma ad alcune condizioni.

I ricercatori (Centre for Sleep Medicine della Mayo Clinic’s Arizona campus) hanno registrato la qualità del sonno di 40 persone che avevano un cane, per ben 5 mesi.

Risultato? Il sonno migliorava molto se il cane era in camera da letto, ma non sul letto.
La sola presenza del cane dava una certa sicurezza al padrone, ma la qualità del riposo peggiorava appena l’animale provava a salire sul letto, perché il cane disturbava nel movimento.

Unico neo della ricerca è l’aver creato una sorta di incidente diplomatico tra consorti.

Si, perché analizzando con più attenzione i dati, si è scoperto che il cane risultava comodo se nella stanza riposavano marito e moglie. Nel caso, in stanza ci fosse stato solo il marito, il cane risultava inutile se non problematico per il sonno. Si potrebbe dedurre che il marito aveva bisogno del cane per sentirsi più sicuro, in presenza della moglie. È meglio non ripeterlo ad alta voce…

Sommessamente potremmo azzardare che i cani curano la malattia dell’insonnia, se a causarla è qualcun altro.

Conclusione

Dal simposio, emerge ancor più forte l’importanza del ruolo degli animali.

Sapevamo che gli animali domestici sono una distrazione dalla difficoltà della vita, ma le ricerche pubblicate raccontano anche dell’altro. Gli animali stimolano un senso di accettazione, come se il paziente fosse meno malato. Aiutano a mantenere il controllo della situazione e costringono ad una condizione di routine, che tiene lontana la malattia dai pensieri del paziente e alimenta l’autostima.

Quel che di nuovo è emerso è che i cani curare alcune malattie, con una efficacia pari a quella di un farmaco.

C’è di più.
A Firenze, da alcuni mesi si possono trovare alcuni cani addestrati nel reparto di terapia intensiva. Perché una scelta del genere? È la constatazione di una scelta olistica della cura del corpo: se il farmaco cura il corpo, allora un cane può curare la mente.

Ti pare poco?

 

 

*Le informazioni non costituiscono un parere professionale e non intendono sostituire la ricerca di un consulto individuale con un medico o altri professionisti sanitari qualificati. Il lettore non deve tralasciare o ritardare la ricerca di un parere medico a seguito delle informazioni reperite su questo sito.

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